Articoli – Cataloghi-Mostre e recensioni

Un bellissimo astratto molto pieno di te Giorgio, quei triangoli, quegli spigoli quante lotte rappresentano ! Le geometrie della tua anima attraversate da parole e silenzi acuminati , colori ombrosi ma nitidi e ben chiusi nei contorni, veli scudi, oggetti di difesa affinché nessuno entri …sempre bravissimo anche nel volerti sempre mettere alla prova nel voler sperimentare provate osare ma….. oltre al tuo talento alla tua bravura vieni sempre fuori tu , tu come sei, tu quello che sei tu con tutto ciò che la vita ti ha dato o ti ha tolto ! Immensa bravura! (Francesca Misasi)
Un dipinto molto intimo e personale il mio, chiuso in un esistenzialismo crudo, un dipinto nel quale ho imprigionato la mia anima errante, confusa e combattuta tra mille domande e mille perché che non trovano risposte in questa nostra  realtà impenetrabile, chiusa come scatole vuote, silenziose ed assordanti, scatole che si susseguono senza toccarsi dove creature invisibili, solo apparentemente vive, si muovono in confini definiti dove ogni relazione è priva di qualsiasi guizzo di vita, di qualsiasi battito vitale che non sia il conformismo dal quale sono state fagocitate! Ho rappresentato, in questi confini impenetrabili, in questi quadrati, cerchi, linee sconnesse, il dramma dell’incomunicabilità, dell’incapacità di esprimersi, di non riuscire a riconoscere più se stessi in un mondo che ci vuole diversi. Ho voluto scavare, far emergere, con questo susseguirsi di scatole vuote e mute come monadi, quel conflitto interiore che nasce quando il nostro “ IO” non si riconosce più nella realtà che lo circonda, una realtà ingannevole e falsa dove ci si sente continuamente perdenti e dove nessuno rimane più se stesso, dove se non sei ciò che il mondo crede tu debba essere, ti senti un diverso, inadeguato. Ed è quando si prende coscienza di tutto questo che il nostro pensiero implode, impatta contro le pareti murate, i limiti diventano invalicabili e nessuna comunicazione diventa più possibile, ci si ritrova come l’insetto delle Metamorfosi di Kafka che non sa più come regolare la propria vita quando si trova  in una condizione che non riconosce come propria…ed è ciò che ho voluto rappresentare!
Il cuore di Giorgio Calza attraverso le parole di Francesca MISASI
Un dipinto molto intimo e personale il mio, chiuso in un esistenzialismo crudo, un dipinto nel quale ho imprigionato la mia anima errante, confusa e combattuta tra mille domande e mille perché che non trovano risposte in questa nostra realtà impenetrabile, chiusa come scatole vuote, silenziose ed assordanti, scatole che si susseguono senza toccarsi dove creature invisibili, solo apparentemente vive, si muovono in confini definiti dove ogni relazione è priva di qualsiasi guizzo di vita, di qualsiasi battito vitale che non sia il conformismo dal quale sono state fagocitate! Ho rappresentato, in questi confini impenetrabili, in questi quadrati, cerchi, linee sconnesse, il dramma dell’incomunicabilità, dell’incapacità di esprimersi, di non riuscire a riconoscere più se stessi in un mondo che ci vuole diversi. Ho voluto scavare, far emergere, con questo susseguirsi di scatole vuote e mute come monadi, quel conflitto interiore che nasce quando il nostro “ IO” non si riconosce più nella realtà che lo circonda, una realtà ingannevole e falsa dove ci si sente continuamente perdenti e dove nessuno rimane più se stesso, dove se non sei ciò che il mondo crede tu debba essere, ti senti un diverso, inadeguato. Ed è quando si prende coscienza di tutto questo che il nostro pensiero implode, impatta contro le pareti murate, i limiti diventano invalicabili e nessuna comunicazione diventa più possibile, ci si ritrova come l’insetto delle Metamorfosi di Kafka che non sa più come regolare la propria vita quando si trova in una condizione che non riconosce come propria…ed è ciò che ho voluto rappresentare! “CONFINI”
Il cuore di Giorgio Calza attraverso le parole di Francesca MISASI

appena mi giunge l’attestato lo aggiungo